Ultima frontiera

La prima giornata della nostra avventura in Bulgaria ci ha portato on the road per mezza Europa.

Abbiamo attravesato le vedeggianti colline slovene, in cui facevano capolino cerbiatti e caprioli.

Abbiamo attraversato l’ordinato paesaggio Croato.

Abbiamo attraversato la Serbia dalle lettere strane, che cominciano a farsi ciriliche sui segnali stradali, secche e ruvide come alcuni tratti di strada.

Ma soprattutto abbiamo attraversato frontiere. E sono stati proprio questi i momenti di maggiore spessore educativo per i nostri ragazzi. Hanno imparato che alle frontiere, soprattutto quelle con la Serbia, ci sono dei signori poliziotti che sembrano cattivi e che urlano, ma in realtà se gli dai una bottiglia di vino passa tutto. Peccato non avercelo dietro il vino… Unico pulman di turisti italiani che viaggia senza una bottiglia di prosecco… Quasi una vergogna. Tant’è che anche con la birra funziona ma col vino era meglio e aspettando i noiosi, lunghissimi, controlli di documenti si è fatta mezzanotte e allo scoccare preciso delle zerozero abbiamo cantato “tanti auguri” per il compleanno di Nik in quella fasca di terra che non è di nessuno. Chissà se la zona franca ha mai ascoltato canzoni, chissà se vale anche questo come primo concerto del nostro tour e, soprattutto, chissà se conta davvero compiere gli anni nella terra di nessuno… In ogni caso: auguri Nik! 


Provando a dormire senza riuscirci veramente, attraverso la buia Serbia, la notte nera dipana nell’alba di un mattino che annuncia l’avvicinarsi della nostra meta, e così dopo l’ultima frontiera ci troviamo finalmente nella Repubblica di Bulgaria.

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